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I 50 anni di

I 50 anni di "Adista": messaggi e auguri

Tratto da: Adista Segni Nuovi n° 45 del 30/12/2017

Pubblichiamo alcuni tra i numerosi messaggi di auguri che ci sono arrivati in occasione dei 50 anni dalla nascita di Adista e del convegno che abbiamo organizzato per celebrare questo importante compleanno il 9 e 10 dicembre scorso. Cogliamo questa opportunità per ringraziare tutti coloro che, con la loro presenza o da lontano, ci hanno fatto giungere calore, affetto e condivisione di un percorso importante.

Cari amici e care amiche di Adista, preziosi compagni e compagne di strada, per una iniziativa di base autofinanziata destinata ad informare senza vincoli di mandato, quale è Adista, cinquant’anni di vita sono sempre tanti, per di più se attraversati da profondi cambiamenti nella società e nella vita politica di cui intende rendere consapevoli gruppi, comunità, associazioni e singole persone impegnate a costruire partecipazione e democrazia. Per questo condividiamo il legittimo orgoglio con cui vi apprestate a far memoria degli anni in cui Adista ha assolto alla sua funzione di informare su quanto cristiani e cristiane di base in Italia, in Europa, in America Latina e dovunque nel mondo, hanno continuato a proporre per attuare il rinnovamento ecclesiale ispirato al Concilio Vaticano II.

Scorrendo le annate di Adista possiamo ripercorre la storia che ha visto il protagonismo di cristiani e cristiane che, praticando libertà di ricerca teologica, hanno dato vita a: Cristiani per il socialismo, Preti sposati, Vocatio, Preti operai, Teologi della Liberazione, Noi Siamo Chiesa, ma anche a teologie e iniziative parrocchiali alternative alle forme tradizionali.

Adista si è direttamente coinvolta, svolgendo un servizio prezioso, nell’iniziativa dei Gruppi spontanei di cristiani e cristiane per una nuova sinistra, del Gruppo di deputati cattolici all’interno della Sinistra indipendente, dei Cattolici per il NO al referendum sul divorzio e di quelli in difesa della Legge 194 sull’interruzione di gravidanza e della Legge 40 sulla fecondazione assistita e, recentemente, nella mobilitazione per la pace e per il diritto ad un fine vita dignitoso. È stata protagonista diretta nel lancio dell’appello a difesa della Costituzione minacciata dalla riforma dei “saggi di Lorenzago” nel 2006, condiviso con decine di riviste di ispirazione cristiana.

Costante attenzione, infine, Adista ha dedicato alla nostra esperienza fin dalla sua origine, pubblicando notizie e documenti sul processo che ha portato alla nascita del nostro Movimento, anche quando, nel tempo, le CdB avevano perso quel carattere di novità che le aveva imposte all’attenzione anche della stampa nazionale. E continua a fornirci documenti, riflessioni, studi, traduzioni… da ogni parte del mondo che arricchiscono e stimolano la nostra ricerca.

Di tutto questo vi siamo grati e grate, e ci impegniamo a sostenervi perché possiate continuare ad informare su una realtà che, senza far notizia, testimonia un modo diverso di essere Chiesa nelle Comunità ecclesiali e nella società.

I e le partecipanti al Seminario nazionale delle CdB italiane

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L’amicizia e la collaborazione con Adista viene da lontano, ancora con Franco Leonori e poi con Giovanni Avena. È stata una costante per chi ha percorso le strade postconciliari che hanno portato un’area di cattolici a riflettere su come essere credenti, su come essere nella Chiesa e su come essere in politica. Si creò uno scambio di informazioni e di comunicazione al di fuori dei canali ufficiali, underground. Ancora più importante fu il ruolo di Adista quando troppe notizie, spesso slogan e banalità, sono esplose in troppi media e ciò a scapito della esattezza e dell’approfondimento necessario sui fatti. La stampa cattolica ufficiale ha operato negli anni una specie di comoda censura nei confronti di chi non era allineato; Avvenire (con alle spalle i vescovi) è stato il primo tra tutti in questa linea. La stampa laica ha avuto attenzione sui fatti ecclesiali soprattutto o solo alla cronaca nella sua dimensione politica (e scandalistica), salvo qualche eccezione qua e là. Se Adista ha tenuto per 50 anni, un periodo molto lungo in tempi spesso agitati in ogni campo, lo si è dovuto a due motivi: primo, perché di essa c’era una grande necessità per un’opinione non di massa ma di buon profilo ecclesiale ed espressione di movimenti dal basso; secondo, perché sono stati bravi quelli che l’hanno fatta, sia come giornalisti, sia come militanti nell’area conciliare che da 50 anni esiste, con tanti corsi e ricorsi, nella Chiesa italiana.

L’Appello dal Popolo di Dio, carta fondativa del movimento “Noi Siamo Chiesa”, diffusosi dall’Austria in tutta Europa nel 1995-96, è stato conosciuto in Italia perché pubblicato da Adista, che lo fece subito seguire da un proprio numero monografico sui suoi contenuti.

Da allora la collaborazione è continuata e continua ininterrotta. La sua funzione è sempre essenziale, anzitutto nel dire che il re è nudo (quando è veramente nudo!) e poi nell’osservare, con passione e disincanto insieme, la situazione nuova nella Chiesa, in cui opinioni che abbiamo sostenuto per anni e anni sono ora quanto meno discusse, dopo essere state ignorate e, a volte, persino demonizzate.

Ciò è accaduto anche grazie all’esistenza di un circuito sotterraneo permanente di opinioni ed iniziative che, a volte, ci sembrava (ma non era) sterile di sbocchi. Vogliamo infine sottolineare l’apporto che Adista ha dato nell’informare sulle situazioni ecclesiali nel mondo. Sono notizie che arrivano poco nel nostro Paese. Adista semmai intensifichi questo suo settore. Ad multos annos quindi, come si dice, grazie davvero e un abbraccio a tutte e a tutti.

Noi siamo Chiesa

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Amiche e amici carissime/i, i cinquant’anni di Adista sono una data importante e un evento significativo. Non potendo essere fisicamente presenti a condividere riflessioni e progetti, desideriamo inviare il nostro saluto e un sentito grazie per il lavoro che avete svolto in questi anni e che rimane un contributo prezioso ed insostituibile. Con il vostro tenace impegno avete arricchito di nuovi e significativi contenuti il cammino di tutti noi verso una sempre maggiore consapevolezza e liberazione.

Condividiamo con voi la gioia di un cammino comune testimoniato da tante mani che si uniscono e da tanti piedi che si affaticano verso un mondo nuovo possibile di pace nella giustizia.

 Buon compleanno e buon lavoro per i prossimi cinquant’anni. La comunità dell’Isolotto

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Cari tutti, come sapete sono al convegno delle CdB. Mi dispiace di mancare al compleanno. Comunque sapete la solidarietà e l’affetto, a voi che realizzate Adista e a tutti gli amici che non possono farne a meno.

Un abbraccio

Giancarla Codrignani

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Care amiche, cari amici di Adista, impossibilitato ad essere presente – come avrei desiderato – all'evento che festeggia i 50 anni della vostra agenzia di stampa, desidero esprimere, a nome del giornale che dirigo, mio personale e del Gruppo triestino di recente costituitosi "Camminare Insieme", l'intensa nostra partecipazione ad un anniversario che segna la storia del giornalismo del nostro Paese, intessuto con la vita delle comunità cristiane in Italia e con la partecipazione sociopolitica di quanti si sono spesi per dare voce e diritti a chi fa più fatica.

Adista ha costituito punto di riferimento costante ed imprescindibile per l'impegno di tante e di tanti, ispirazione ideale di un'attenzione, civile ed ecclesiale, capace d'essere allo stesso tempo narrazione, ascolto e condivisione. Vogliamo ringraziarvi per quanto fate, rna in particolare perche ci siete, dal momento che Adista costituisce una voce unica ed una fonte insostituibile. Da parte nostra confidiamo con vivo interesse – lo dico in particolare quale direttore responsabile de II giornale di Rodafà - Rivista online di liturgia del quotidiano – che si apra un periodo di ancor maggiore reciproca conoscenza e magari di sinergia, onde poter mettere in rete esperienze comuni e condividere la passione per la liberazione dei piu poveri e dimenticati. Auguri cordialissimi e saluti affettuosi

Stefano Sodaro

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Giovanni carissimo, non potendo esserci fisicamente, partecipo a distanza ma sinceramente al vostro Giubileo, con tanta gratitudine e solidarietà e con l’augurio di un servizio sempre fruttuoso. Un saluto di cuore a te e tutti voi.

Alberto Simoni - domenicano, direttore di Koinonia

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