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"Aggiornamenti Sociali" verso il voto: il progetto europeo oltre la propaganda

Alle elezioni del 23-26 maggio prossimi, i cittadini europei saranno chiamati a votare riflettendo su temi «davvero di maggior rilievo» o che appaiono tali «perché le strategie comunicative e di propaganda attuate in vista del voto riescono a imporli all’attenzione generale». Non solo, mai come in questa occasione la tornata sembra perdere quell'orizzonte continentale che dovrebbe invece contraddistinguerla e viene «invece declinata a livello nazionale. Le elezioni europee sono state spesso considerate dai partiti come un’occasione per misurare il consenso di cui godono, confrontandosi, o scontrandosi in modo polemico, su temi squisitamente interni». E fin qui nulla di nuovo. Questa volta però, lancia l'allarme Aggiornamenti Sociali in un editoriale di Giuseppe Riggio sul numero di maggio, nel mirino dell'elettore c'è il progetto stesso di integrazione europea. In passato l'Unione era data per scontata e le sue finalità erano condivise da tutti. «Oggi, però, sappiamo che questo ampio consenso popolare, forse acritico e irriflesso, non esiste più e l’integrazione è messa in questione da fasce sempre più ampie di cittadini in quasi tutti gli Stati membri. Da qui deriva l’urgenza di una seria riflessione sull’evoluzione del progetto europeo: sarebbe irragionevole illudersi che un’Unione priva di credibilità e riconoscimento possa esistere ancora a lungo». La diffusione a macchia d'olio dell'euroscetticismo è motivata da evidenti fattori di crisi delle istituzioni europee ma spesso anche da «narrazioni» create ad arte e consolidate nel tempo, che hanno fatto breccia nell'opinione pubblica europea puntando su due temi fondamentali del dibattito politico continentale: l'economia e le migrazioni. «Le forze politiche cosiddette sovraniste – scrive Riggio – hanno fatto leva sulla situazione economica incerta e sui timori legati alle migrazioni per aggregare consenso intorno alle loro proposte, che spingono a chiamarsi fuori dalla collaborazione internazionale quando non vi è una convenienza immediata e a rinchiudersi nei confini nazionali, ritenuti sufficientemente forti, per proteggersi dalle minacce esterne e per garantire la pace e il benessere dei cittadini».

In definitiva, secondo Aggiornamenti Sociali, «oggi la Ue è in affanno non tanto sul fronte delle singole misure da adottare, quanto sulla visione politica complessiva, che è essenziale e strategica quando emergono posizioni divergenti tra i Paesi europei». E il processo di integrazione, dato per scontato negli ultimi anni, oggi è seriamente sotto minaccia. Occorre allora riscoprire le radici del progetto europeo, rivitalizzare il valore profondo della coesione e della solidarietà, che non schiaccia le differenze ma dà valore alla peculiarità di ogni singolo Stato, scovare le ragioni del malessere e riformare le istituzioni laddove c'è realmente bisogno, senza prestare il fianco alle narrazioni disfattiste e alla propaganda dei sovranisti. «Porsi in questa prospettiva significa riconoscere sia l’importanza del nostro voto, sia la responsabilità a cui siamo chiamati nel momento del suo esercizio, superando la tentazione di sminuirne il rilievo o la trappola di astenersi perché non si trova una proposta politica o un candidato che corrisponde appieno con la nostra visione.

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