Nessun articolo nel carrello

Mons. Ricchiuti e la nuova portaerei “Trieste”, ne avevamo proprio bisogno?

Mons. Ricchiuti e la nuova portaerei “Trieste”, ne avevamo proprio bisogno?

ROMA-ADISTA. All’indomani dei risultati delle elezioni europee, il presidente di Pax Christi, mons. Giovanni Ricchiuti, nel suo editoriale mensile, auspica che «questa nostra Europa possa continuare il suo cammino nella direzione della solidarietà» e della «pace, lontana da logiche di riarmo e di guerra. Questa è l’Europa che vogliamo e dobbiamo costruire».

Certo, continua il presidente di Pax Christi, «se ci guardiamo intorno ci sono invece tanti segnali di guerra: abbiamo ricordato pochi giorni fa con un comunicato le manovre per una prossima guerra all’Iran (v. Adista News del 27  maggio). La fornitura di armi all’Arabia Saudita, e non solo. Il coinvolgimento italiano con la RWM di Domusnovas in Sardegna. Da quanto tempo lo denunciamo, eppure… E la notizia di questi giorni della nave dell’Arabia Saudita Bahri Yanbuc che non ha potuto effettuare il suo carico di materiale da guerra nel porto di Genova, grazie anche alla mobilitazione degli scaricatori. A loro dobbiamo un grazie e una vicinanza. Ma la vigilanza deve continuare. E infine, notizia proprio di sabato 25 maggio scorso: il varo della nave militare Trieste. Una nuova unità multiruolo d’assalto anfibio. Che probabilmente ospiterà gli F-35. Il costo di questa portaerei? 1.100 milioni di euro.

Non aggiungo altro, se non lo sdegno di vedere investiti così tanti soldi e di vedere anche in bella evidenza una grande croce a prua. E qui ritorna il nodo dei cappellani militari. Una questione che vogliamo continuare a porre a tutta la Chiesa italiana. Mi piace qui ricordare quanto scrisse il nostro caro mons. Diego Bona, allora presidente di Pax Christi, su Mosaico di Pace nel Luglio 2001. Lui parlava della portaerei “Cavour”, ma a 18 anni di distanza le sue parole valgono ancora oggi per la Trieste: “La domanda che da tempo andiamo facendo: ne avevamo proprio bisogno? Certamente i tecnici della lobby industrial – militare adducono tante ragioni per giustificare l’opportunità, se non la necessità, di dotare le nostre Forze Armate di un simile aggeggio. Per noi, e pensiamo anche per tanti, quel taglio di lamiera costituisce una ennesima sconfitta della pace. Quella che verrà costruita, infatti, resta un’arma da guerra (e di quella fatta alla grande, da superpotenza), uno strumento di morte. Da quando, agli inizi degli anni novanta, in Italia ha preso piede il Nuovo modello di difesa, assistiamo a un progressivo silenzioso allineamento di tutte le scelte operate nel nostro Paese, dalla riorganizzazione dei vertici militari e delle strutture sul territorio, alla riforma del ministero e a quella della leva con la conseguente professionalizzazione dell’esercito. La ripetuta e solenne affermazione di essere pronti e attrezzati a portare ‘pace e sicurezza’ in ogni angolo del mondo giustifica l’esigenza di dotarsi di armi sempre più sofisticate e costose. Tuttavia, è difficile, e apparentemente una contraddizione in termini, che strumenti di guerra come la nuova portaerei servano a garantire i diritti umani e assicurare le missioni umanitarie… (…) Sorprende lo zelo dei grandi della terra quando parlano di disarmo nei confronti degli altri Paesi, soprattutto quelli del sud del mondo, ai quali il nord continua a vendere armi, mentre i loro

bilanci militari, Italia inclusa, lievitano di anno in anno. Salta agli occhi il collegamento tra l’enorme povertà di tanta parte dell’umanità e le spese militari.”

Grazie mons. Bona! Parole sante», conclude mons. Ricchiuti.

Adista rende disponibile per tutti i suoi lettori l'articolo del sito che hai appena letto.

Adista è una piccola coop. di giornalisti che dal 1967 vive solo del sostegno di chi la legge e ne apprezza la libertà da ogni potere - ecclesiastico, politico o economico-finanziario - e l'autonomia informativa.
Un contributo, anche solo di un euro, può aiutare a mantenere viva questa originale e pressoché unica finestra di informazione, dialogo, democrazia, partecipazione.
Puoi pagare con paypal o carta di credito, in modo rapido e facilissimo. Basta cliccare qui!

Condividi questo articolo:
  • Chi Siamo

    Adista è un settimanale di informazione indipendente su mondo cattolico e realtà religioso. Ogni settimana pubblica due fascicoli: uno di notizie ed un secondo di documentazione che si alterna ad uno di approfondimento e di riflessione. All'offerta cartacea è affiancato un servizio di informazione quotidiana con il sito Adista.it.

    leggi tutto...

  • Contattaci

  • Seguici

  • Sito conforme a WCAG 2.0 livello A

    Level A conformance,
			     W3C WAI Web Content Accessibility Guidelines 2.0

50 anni e oltre

Adista è... ancora più Adista!

A partire dal 2018 Adista ha implementato la sua informazione online. Da allora, ogni giorno sul nostro sito vengono infatti pubblicate nuove notizie e adista.it è ormai diventato a tutti gli effetti un giornale online con tanti contenuti in più oltre alle notizie, ai documenti, agli approfondimenti presenti nelle edizioni cartacee.

Tutto questo... gratis e totalmente disponibile sia per i lettori della rivista che per i visitatori del sito.