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I respingimenti sono illegali: Mediterranean Hope:

I respingimenti sono illegali: Mediterranean Hope: "sentenza di grande rilievo morale e giuridico"

Il 28 novembre scorso il Tribunale di Roma, applicando l’art. 10 della Costituzione italiana, ha emesso una sentenza dichiarando illegali i respingimenti e chi li subisce ha diritto a presentare domanda di protezione internazionale in quel Paese, oltre che a vedersi risarcire il danno. Il Tribunale ha in questo modo accolto il ricordo di Amnesty International e dell’Asgi (Associazione per gli Studi Giuridici sull'Immigrazione) riguardo ai fatti del del 27 giugno 2009 quando un gommone con a bordo 89 persone, partito dalla Libia, e con il motore in avaria  fu intercettato da una nave militare italiana, che li salvò ma li riportò dritti dritti in Libia. All’epoca era ministro dell'Interno Roberto Maroni, il quale – ricorda Repubblica (3/12/19) – disse: «Svolta storica contro i clandestini, è un nuovo modello di contrasto in mare per chi cerca di arrivare illegalmente».

«È una sentenza di grande rilievo giuridico e morale – ha commenta Paolo Naso, coordinatore di Mediterranean Hope, programma migranti e rifugiati della Federazione delle Chiese evangeliche in Italia – perché restituisce pieno significato all'articolo 10 della Costituzione secondo il quale l'Italia garantisce asilo e protezione a chi nel proprio paese non gode delle libertà fondamentali per l'ordinamento italiano».

La sentenza, ha osservato, «delegittima un impianto delle politiche migratorie ancora oggi orientato ai respingimenti o al contenimento di profughi e richiedenti asilo in veri e propri inferni a cielo aperto, in Libia».

Ora, per il governo italiano ma anche per il mondo dell'associazionismo si «dovrebbe aprire una fase nuova, volta a tutelare il pieno diritto all'asilo e alla protezione, e promuovere con coraggio programmi di trasferimento sicuro e legale, come accade coi corridoi umanitari. Anche per questo come evangelici italiani rinnoviamo l'appello al governo italiano per l'apertura di un corridoio umanitario europeo dalla Libia, per 50mila profughi, iniziativa che chiediamo che il governo decida di assumere e promuovere in sede europea».

Per il 10 dicembre la FCEI ha promosso a Bruxelles un incontro al Parlamento europeo per presentare il progetto di un corridoio umanitario europeo.

*Foto di Carlo Alfredo Clerici, tratta d Flickr, immagine originale e licenza

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