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DIAVOLO DI UN MARX: ‘STRAVAGANTE’ ARTICOLO DI SOCCI DISTRIBUITO IN UNA PARROCCHIA DELLA DIOCESI DI FRASCATI

Tratto da: Adista Notizie n° 77 del 10/11/2007

34125. FRASCATI-ADISTA. “Una delle più sanguinarie tempeste anticristiane scatenate nell'Europa del nostro tempo ad opera dei rivoluzionari repubblicani”, cioè “una miscela di comunismo, socialismo, anarchia e laicismo”. Lo scrive Antonio Socci, in un articolo pubblicato su Libero il 21 ottobre scorso, nel quale l’ex anchorman di “Excalibur”, oggi direttore della scuola per giornalisti della Rai a Perugia, parla della beatificazione in Vaticano di 498 “martiri” della – sempre parole di Socci – “feroce persecuzione religiosa esplosa in Spagna dopo il 1931 e specialmente fra il 1934 e il 1936”. Nel suo articolo l’ex ciellino – per la verità senza citare le fonti – racconta la storia di diversi cristiani torturati e uccisi durante la Guerra Civile. Fin qui, solo un articolo di segno anticomunista, come tanti. Poi, è proprio il caso di dirlo, in mezzo ci si mette il diavolo. Socci infatti, come gli accade spesso, si fa prendere la mano, tirando appunto in ballo Satana, forse perché l’argomento poco si prestava alle apparizioni mariane che costituiscono il suo repertorio classico. Come può non esserci – si chiede infatti il giornalista – “qualcosa di semplicemente satanico nel modo con cui i comunisti spagnoli perseguitarono preti e religiosi spagnoli?”. La risposta, scontata, chiama in causa un libro di Richard Wurmbrand, per 14 anni prigioniero sotto il regime rumeno, "Was Karl Marx a satanist?" tradotto in italiano col titolo "L'altra faccia di Carlo Marx". La tesi fondamentale del volume, cui Socci attinge a piene mani (e che si fonderebbe su un’“indagine” condotta sulle vicende biografiche di Marx e sui suoi scritti giovanili), è che il teorico del materialismo dialettico sia entrato in contatto con le sette sataniste.

Il solito Socci, si dirà. Se non fosse che l’articolo firmato dall’ex ciellino ha ricevuto l’autorevole imprimatur di don Giovanni Errigo, religioso rosminiano e parroco del duomo di Monte Compatri, un paesino che si trova nel Comune di Roma, ma che fa parte della diocesi di Frascati, retta da mons. Giuseppe Matarrese. Don Giovanni ha fatto fare decine di fotocopie dell’articolo, mettendole a disposizione dei fedeli che hanno partecipato alle 4 messe celebrate domenica 28 ottobre. I parrocchiani infatti, dopo che il celebrante aveva parlato dell’articolo durante l’omelia, sono stati invitati a prenderne una copia all’uscita. La lettura ha lasciato perplesse diverse persone. Una di loro, Renato Vernini (che a Monte Compatri è anche consigliere comunale) ha deciso di scrivere una mail di protesta al parroco: nella lettera Vernini si dice “offeso” dalla lettura dell’articolo; “perché quell’articolo è un’offesa all’intelligenza delle persone e soprattutto alla memoria dei beati che intendeva ricordare”. Certo, consente Vernini, ci sono stati crimini commessi dai repubblicani, ma non si può tacere che essi combattevano “contro forze fasciste sanguinarie, come è stato sanguinario il regime di Franco che ne è scaturito, troppo spesso appoggiate dalla Chiesa cattolica e sulle quali Socci non spende neanche una parola”. Inoltre, se “il marxismo, inteso come l’applicazione storica delle teorie di Karl Marx ai regimi comunisti, è stato un evento nefasto nella storia dell’umanità, tuttavia non è stato l’unico, perché in quello stesso periodo in Europa i nazifascismi hanno causato milioni di morti e perché successivamente il liberismo (al quale si rifà il giornale sul quale scrive Socci) ha provocato gravissime e irreversibili ingiustizie sociali: con lo stesso metro dobbiamo affermare che Satana opera anche attraverso sistemi che perpetuano una iniqua distribuzione dei beni? Sullo stesso registro, che non è il mio, potrei intrattenerti sulla presenza di Satana nella televisione commerciale…”. (valerio gigante)

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