"CERTA GERARCHIA TEME DI PERDERE IL SOSTEGNO DEL GOVERNO”. PRETE SICILIANO REPLICA A MONS. PENNISI
Tratto da: Adista Notizie n° 76 del 11/07/2009
35101. CATANIA-ADISTA. A mons. Pennisi (v. notizia precedente) risponde don Salvatore Resca, vice parroco della parrocchia di S. Pietro e Paolo a Catania. Le parole di Pennisi, commenta don Salvatore, mi sorprendono “non poco”: “Il vescovo deplora l’uso ‘strumentale’ della morale per delegittimare i propri avversari politici, legittimando così i comportamenti di Berlusconi, e dimenticando, visto il ruolo che il suo protetto ricopre, le gravi e negative ricadute dei suoi atteggiamenti sulla collettività”.
Sorpresa per le dichiarazioni di Pennisi, qualcosa in più per il comportamento del presidente del Consiglio: “Ciò che mi scandalizza, come cristiano e mi indigna come cittadino - afferma don Salvatore - non è che l’uomo Berlusconi, l’imprenditore Berlusconi, il miliardario Berlusconi, trascorra le sue notti nella maniera che desidera, ma che, alle sue favorite, in tempi in cui la povera gente muore di fame, distribuisca doni e bustarelle con diecimila euro e prometta loro poi carriere politiche ad ogni tornata elettorale. Che il sig. Berlusconi, nella sua vita privata faccia quello che vuole e si comporti come crede, sono affari suoi, ma che i suoi comportamenti, visto il ruolo che ricopre, incidano sulla amministrazione della cosa pubblica, corrompendo la trasparenza e la serietà della vita politica, questo dovrebbe mettere in guardia il vescovo di Piazza Armerina”. A giudizio di don Resca, Pennisi sembra invece più preoccupato “di perdere l’appoggio che questo governo dà alla Chiesa quando si tratta di fare leggi e stimolare comportamenti che possono essere proposti solo attraverso la testimonianza cristiana e non imposte dalla sanzione e dalla coercizione. Un altro esempio di quella ‘religione civile’ coltivata oggi dalle gerarchie ecclesiastiche che si illudono di aumentare il numero dei cristiani osservanti attraverso l’imposizione di leggi dello Stato e che viene coltivata da quanti, atei più o meno devoti, la favoriscono per ottenere il consenso della Chiesa”. “Berlusconi - conclude amaramente don Resca - tutto questo lo ha capito benissimo e lo fa altrettanto bene. Sono i cattolici italiani che stentano a capirlo”. (valerio gigante)
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