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AI LAVORATORI DI TUTTO IL BRASILE

Tratto da: Adista Documenti n° 91 del 19/09/2009

I lavoratori brasiliani organizzano il loro 15.mo Grido degli Esclusi. È il momento giusto per dire un sonoro "Basta!" agli abusi economici, politici ed etici che vengono praticati nel Paese.

Nato dalle Settimane Sociali Brasiliane, organizzate dai settori pastorali della Conferenza dei vescovi del Brasile, con la partecipazione di innumerevoli movimenti sociali, il Grido degli Esclusi è diventato una realtà nazionale e sudamericana.

All'inizio, nel 1995, era circoscritto alla città di Aparecida, nello Stato di São Paulo, accompagnato dalla Romaria dos Trabalhadores (pellegrinaggio dei lavoratori), e ad alcune altre città sparse per il Brasile. Già l'anno successivo, il Grido si era diffuso e oggi viene realizzato nella maggior parte delle città grandi e medie del Paese. I suoi temi sono sempre quelli legati alla popolazione più emarginata, a coloro che non riescono a farsi sentire dai potenti che governano la nazione. È il grido dei senza terra, dei senza casa, del popolo di strada, dei minori abbandonati, dei senza lavoro, dei senza servizi di salute ed educazione pubblica, dei discriminati in quanto neri o donne.

Insomma, è stato il grido degli emarginati da questa società ipocrita, sfruttatrice, accentratrice delle ricchezze socialmente prodotte, discriminatrice, corrotta e corruttrice in tutti i suoi "Poteri".

Tra i temi più costanti del Grido vi è il risveglio della coscienza rispetto all'importanza dell'organizzazione e del-l'azione popolare come forza di trasformazione della Nazione. Un altro tema centrale è stato quello della Difesa della Vita come il dono più grande dell'umanità tutta e non come privilegio di una minoranza senza scrupoli.

I temi di quest'anno i temi anch'essi in direzione della "Vita in primo luogo" e della "forza di trasformazione dell'organizzazione popolare".

Il primo tema vuole farci comprendere come gli interessi del capitale non possano continuare a sovrapporsi al diritto alla vita. Diritto alla vita in tutte le sue dimensioni: vita fisica, vita culturale, diritto alla salute, a un'abitazione decente, a un lavoro ben remunerato, a uno svago sano, a una piena assistenza sociale; insomma, a una vita che porti felicità. In questo senso, il Grido rivendica il lavoro per tutti, una giusta distribuzione del reddito, politiche pubbliche orientate a dare risposta alle necessità di base del popolo tutto. È compito dei governanti mettere in pratica politiche che includano tutti e tutte e non politiche che soddisfano solo l'avidità dei ricchi. Difendere la vita, pertanto, deve essere il centro permanente delle nostre azioni politiche.

Il secondo tema richiama l'attenzione sull'importanza dell'organizzazione popolare, perché senza organizzazione non ci sarà azione collettiva e senza azione collettiva non ci sarà trasformazione della società. Il Grido intende mostrare come, storicamente, i cambiamenti siano avvenuti solo quando i popoli hanno preso coscienza della dura realtà di sfruttamento e di dominazione a cui erano sottomessi; quando hanno scoperto che la loro forza era nel-l'organizzazione e nell'azione collettiva.

È avvenuto così anche in Brasile, quando la coscienza popolare si è risvegliata nella comprensione del fatto che la dittatura militare, malgrado tutto il suo potere militare, avrebbe potuto essere sconfitta dalla pressione del popolo nel suo insieme. Così tante e così perseveranti furono le mobilitazioni popolari che non fu più possibile continuare a reprimerle. Furono i movimenti nati nelle comunità della periferia in lotta contro l'alto costo della vita; furono gli universitari che occupavano le strade cittadine rivendicando la fine della dittatura; furono gli intellettuali che condannavano il regime esigendo il ritorno alla legalità; fu la costante condanna da parte delle Chiese delle violenze, della mancanza di libertà e dello stesso regime d'eccezione e, insieme a tutto quanto, furono i lavoratori delle città e dei campi con i loro scioperi e le loro occupazioni a provocare il crollo del regime d'eccezione.

Pertanto, tutti i lavoratori del Brasile devono sentirsi responsabili del successo e della forza del Grido degli Esclusi, perché è la classe lavoratrice ‑ con le sue famiglie, è chiaro ‑ che sta pagando per i crimini commessi da coloro che occupano il potere, da coloro che dovrebbero governare in obbedienza alla norma costituzionale che "Tutto il potere emana dal Popolo e in suo nome verrà esercitato".

"La vita in primo luogo" deve essere il nostro grido risonante e "La forza di trasformazione è nell'organizza-zione popolare" deve essere il principio guida dei nostri obiettivi immediati e di lungo termine. Lavoratore cosciente, non importa quale sia la tua professione e occupazione, non puoi restarne fuori: partecipa, rafforza e realizza il Grido degli Esclusi!".

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