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Una memoria sovversiva che sfida la morte. Un omaggio a Balducci, Falcone e Borsellino

Tratto da: Adista Documenti n° 46 del 22/12/2012

DOC-2489. ZUGLIANO-ADISTA. Palermo, epicentro del potere mafioso ma soprattutto «luogo etico», spazio in cui, più che altrove, bisogna scegliere da che parte stare: partendo da qui, Roberto Scarpinato, procuratore generale di Caltanissetta, varca lo Stretto, i confini e gli oceani per porre la domanda fondamentale che - racconta egli stesso durante il XX Convegno promosso dal 27 al 30 settembre scorso dal Centro Balducci di Zugliano in ricordo di p. Ernesto Balducci - un vescovo brasiliano aveva dipinto sulla facciata della sua cattedrale: «Il mondo si divide tra oppressori e oppressi. Tu, cristiano, che stai per entrare, da che parte stai?». Domanda fondamentale che dà il senso dell’esistenza e che sempre più spesso è esclusa «dall’orizzonte problematico della cultura postmoderna, una cultura che infantilizza gli esseri umani perché li imprigiona in un eterno presente nel quale l’unico scopo della vita sembra essere il consumo illimitato di beni superflui e il successo personale comunque conseguito». Una questione che però alcuni testimoni hanno avuto il coraggio di porsi e la forza di affrontare con la loro vita: p. ErnestoBalducci e p. David Maria Turoldo, ma anche Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, «martiri cristiani», «perché il loro esempio di vita e il loro sacrificio sono stati comunque una testimonianza di fede nei valori cristiani di fratellanza di molto superiore a quella di tanti cattolici che si credono buoni cristiani solo perché frequentano le funzioni religiose».

Di seguito ampi stralci dell’intervento di Scarpinato, dal titolo “Per una giustizia e un’etica planetarie: nella memoria viva dei 20 anni di padre Ernesto Balducci; di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino; delle altre vittime delle stragi di Capaci e via d’Amelio e di tutte le vittime delle mafie”. (l. k.)

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