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No a p. Junipero Serra santo: le tribù californiane scrivono al papa

No a p. Junipero Serra santo: le tribù californiane scrivono al papa

L’annunciata canonizzazione del beato p. Junipero Serra da parte di papa Francesco in occasione dell'imminente visita negli Stati Uniti, ha suscitato reazioni avverse da parte delle popolazioni native della California. Francescano spagnolo vissuto nel XVIII secolo, Serra fu un grande evangelizzatore sulla costa occidentale degli Stati Uniti – tanto da essere chiamato il “Colombo della California” – ma a prezzo di abusi sui nativi  e di conversioni forzate, contribuendo così alla distruzione della cultura indigena per conto della corona spagnola. 

In un comunicato stampa del 9 settembre scorso, la tribù Amah Mutsun e la Kizh Nation dei nativi gabriellini, in rappresentanza delle tribù californiane, hanno promosso e diffuso un appello al papa perché rinunci alla canonizzazione. Eccone di seguito il testo integrale, in una traduzione di Gianluigi Gugliermetto.


L'autorità morale sulla nostra storia siamo noi! Molte tribù californiane e coloro che le appoggiano si oppongono alla canonizzazione di padre Junipero Serra da parte di Sua Santità papa Francesco

La canonizzazione di padre Junipero Serra è un oltraggio. La fondazione del sistema delle missioni nel 1769 da parte di Serra nelle terre ora note come California meridionale fu l'esatto opposto di un'opera santa. La canonizzazione di Serra legittimerebbe le azioni di un sistema che provocò la morte di migliaia di nativi, i quali vennero costretti con la forza a far parte del sistema delle missioni. Esistono testimonianze più che sufficienti per dar corpo a questa tragica verità, incluse le lettere scritte dallo stesso padre Serra.

L'opposizione sta crescendo e i rappresentanti delle tribù di diversi popoli nativi della California stanno cercando di entrare in contatto con papa Francesco chiedendogli una risposta onesta e morale.

Ad esempio, in una lettera a papa Francesco, il capo tribù della Kizh Nation dei nativi gabriellini, Andrew Salas, ha scritto: “Le missioni erano prigioni per la mia gente, veri e propri campi della morte. Seguendo gli ordini di Serra, durante le notte i nativi venivano rinchiusi nelle missioni, dove non ricevevano cibo sufficiente, venivano torturati e violentati. Durante il giorno , invece, essi costituivano una fonte di lavoro gratuito attraverso il quale vennero erette alcune delle architetture più belle del nostro stato, le quali tuttavia erano soltanto una facciata per i campi della morte, devastati dalle malattie”

Oltre a Andrew Salas, anche Valentin Lopez, capo tribù degli Amah Mutsun, il quale ha parlato nel maggio scorso al Forum Permanente delle Nazioni Unite sulle Questioni Indigene, ha scritto molte lettere a papa Francesco e alle autorità del governo californiano.

In una lettera a papa Francesco del febbraio 2015, il capo tribù Valentin Lopez ha scritto: “Gran parte delle azioni di Serra erano accettabili per la Chiesa Cattolica sulla base della bolla papale Diversas (1452) e altre bolle simili. Queste bolle, che promuovevano la conquista, la colonizzazione e lo sfruttamento delle nazioni non-cristiane, impartivano in modo particolare la benedizione papale allo scopo di 'catturare, distruggere e soggiogare i Saraceni, i pagani e altri nemici di Cristo, ponendoli in uno stato di schiavitù perpetua e acquisendo tutte le loro proprietà'”.

Nel momento della visita del papa negli Stati Uniti, chiediamo a papa Francesco di riconoscere la realtà dei cinquecento anni di dominio legittimati dalla Chiesa Cattolica, di comprendere e di affermare che non esiste un diritto al dominio. Data l'influenza che la Santa Sede ha esercitato nel creare questo sistema  brutale e imperiale di colonizzazione che ha avuto un impatto così devastante e mortale sui popoli nativi della California, papa Francesco e la Santa Sede devono rispondere ai nostri popoli per le azioni di padre Serra. Riconoscendo come santo uno dei principali architetti del sistema delle missioni in California, la Santa Sede si congratula con se stessa invece di ritenersi moralmente responsabile per l'orribile costo in vite umane, le vite dei nostri antenati.

Chiediamo a papa Francesco di mostrare la sua compassione attraverso azioni concrete riguardo all'eredità collettiva di un trauma storico che turba ancora il sonno di coloro i quali hanno appreso la verità attraverso le testimonianze tramandate attraverso le generazioni. Se questo non avviene, la leadership di papa Francesco tra le nazioni del XXI secolo perderà credibilità. Una richiesta generica di perdono, come quella che il papa ha fatto in Bolivia, non è sufficiente. Per mostrare che questa richiesta di perdono è sincera, chiediamo a papa Francesco un'azione concreta, quella di abbandonare il piano di canonizzazione di padre Junipero Serra.

Desideriamo richiamare l'attenzione di papa Francesco e di coloro che lo ospiteranno durante la sua visita negli Stati Uniti il fatto che oltre novemila persone hanno firmato una petizione sul sito MoveOn e che anche diversi membri di comunità religiose, appartenenti a diverse tradizioni, chiedono che la canonizzazione di padre Junipero Serra non abbia luogo. Chiediamo al papa di impegnarsi nella maniera che segue:

1) Abbandonare l'idea di canonizzare Junipero Serra.

2) Rinunciare pubblicamente alla “dottrina della scoperta” che venne creata per colonizzare e per ridurre in schiavitù i nostri antenati nel nome dell'evangelizzazione cristiana e come mezzo per propagare un impero cristiano, revocando le bolle papali corrispondenti.

3) Riaprire la possibilità di investigare i documenti storici che riguardano Serra, in modo che ognuno dei popoli originari che furono investiti dal sistema missionario californiano possa documentare la sua storia specifica in relazione al sistema missionario cattolico-spagnolo.

4) Mettere in calendario una visita in California per incontrare i nostri popoli e le nostre tribù e discutere con noi sulle modalità di riconoscimento da parte della Chiesa delle politiche di dominazione stabilite da Junipero Serra che portarono alla morte decine di migliaia di nostri antenati.

5) Stabilire delle regole concrete che permettano di affermare la verità su padre Junipero Serra e le missioni cattoliche spagnole, demarcando in modo chiaro tutte le missioni californiane come luoghi sacri in quanto esse furono il teatro di lavori forzati, brutalità, morti e sepolture.

Soltanto quando papa Francesco metterà in atto questi passi iniziali potrà iniziare un percorso di guarigione tra la Chiesa e i popoli nativi della California.  L'autorità morale sulla nostra storia siamo noi!

* Foto di Rob Bertholf tratta dal sito Flickr, immagine originalelicenza. La foto è stata ritagliata. Le utilizzazioni in difformità dalla licenza potranno essere perseguite

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