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Teologo Lgbt Usa definito «blasfemo» dal vescovo

Teologo Lgbt Usa definito «blasfemo» dal vescovo

WORCHESTER-ADISTA. «Estremamente offensive e blasfeme»: così sono state descritte le opere del teologo statunitense Tat-siong Benny Liew, docente di Nuovo Testamento presso il gesuita College of the Holy Cross, che da dieci anni si occupa di teologia Lgbt, dal vescovo di Worchester (Massachusetts) mons. Robert McManus, innescando una controversia che ha infiammato i mass media. In una dichiarazione, il vescovo ha affermato che il teologo «mette in dubbio la sessualità maschile di Gesù Cristo basandosi su una analisi gravemente erronea di alcuni testi del Vangelo di Giovanni. Sono molto tormentato e preoccupato di sentire che una persona che detiene una cattedra in Nuovo Testamento al College of the Holy Cross abbia scritto concetti così offensivi e blasfemi. Posizioni di questo genere non hanno posto negli studi biblici di un docente che insegna in un college cattolico e che, in quanto tale, dovrebbe supportare l’identità cattolica e la missione del college. Chiaramente le conclusioni bibliche del professor Liew sono false e perverse». McManus ha fatto riferimento al documento del Vaticano Ex corde ecclesiae sul ruolo delle istituzioni cattoliche e il loro rapporto con i vescovi locali (documento del 1990 che fu molto criticato per i limiti che poneva alla libertà accademica), affermando che il College in questione dovrebbe ricusare l’opera di Liew, evitando di fornire «una copertura a un insegnamento chiaramente non ortodosso».

Liew, in diversi scritti, ha indagato i modi in cui gli autori dei vangeli raffigurano Gesù in ruoli non tradizionali dal punto di vista del gender. Il college lo ha sempre difeso, pur esprimendo a volta disaccordo: «Conosco il professor Liew come insegnante appassionato e studioso impegnato. È un uomo di fede e lui e la sua famiglia cono membri attivi di una comunità di fede. La libertà accademica – ha detto il presidente, il gesuita p. Philip Boroughs - «è uno dei punti centrali di un’educazione umanistica. Gli studiosi in tutte le discipline sono liberi di ricercare, criticare, commentare e spingere più in là i confini del pensiero generalmente condiviso».

* Foto di Chris Koutros tratta da Openphoto, immagine originale e licenza

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