Nessun articolo nel carrello

Baviera: Crocifisso negli edifici regionali? I vescovi dicono no

Baviera: Crocifisso negli edifici regionali? I vescovi dicono no

MONACO-ADISTA. Un crocifisso in tutti gli edifici regionali bavaresi? No, risponde l'arcivescovo di Monaco card. Reinhard Marx, presidente della Conferenza episcopale tedesca, alla decisione presa il 24 aprile scorso dal Governo della Baviera, guidato da Markus Söder della CSU, il partito cristiano democratico bavarese. Secondo il cardinale, infatti, si tratta di una decisione che provoca «divisione, inquietudine e contrasto» perché la croce viene considerata soltanto come «un simbolo culturale»; chi la vede in questo modo, «non l'ha capita» essa, afferma Marx in un'intervista rilasciata al quotidiano Süddeutschen Zeitung (29/4), «è un segno di protesta contro la violenza, l’ingiustizia, il peccato e la morte, ma non è un segno contro altre persone». Söder, invece, nell'annunciare la decisione l'aveva definita «un chiaro riconoscimento della nostra identità bavarese e dei valori cristiani».

Marx non è stato il solo a esprimere il proprio disaccordo verso una scelta che, a sei mesi dalle elezioni bavaresi, suona come un richiamo populista da campagna elettorale. Qualche giorno prima aveva detto cose analoghe l’arcivescovo di Bamberga mons. Ludwig Schick, affermando che «La croce non è un segno identitario di una regione o di uno Stato» ma un invito a vivere nella solidarietà e nell’amore. Gli ha fatto eco il vescovo di Limburg mons. Georg Bätzing:  «Si può presumere - ha detto il 30 aprile alla radio Hr-info  - che lo scopo dell'ordinanza sulla croce sia quello di rendere chiara un'identità tramite una demarcazione». «Come vescovo non  posso appoggiare questa iniziativa, la croce non è questo».

Da parte politica, invece, la CSU fa quadrato attorno a Söder: la vice segretario Dorothee Bär ha respinto infatti le critiche del presidente della Conferenza episcopale. «Le dichiarazioni del cardinale Marx sono molto sorprendenti», ha dett, secondo quanto si legge sulla Süddeutsche Zeitung (30/4). «Tre anni fa aveva chiesto pubblicamente che le croci rimanessero nelle scuole e nelle aule dei tribunali ", ha detto Bär, ministro per la digitalizzazione del governo Merkel. Nessuno può negare, ha aggiunto, «che la nostra patria è ebraico-criatiana».

* Il card. Reinhard Marx. Foto dell'Universität Salzburg tratta da Wikimedia Commons, immagine originale e licenza

Adista rende disponibile per tutti i suoi lettori l'articolo del sito che hai appena letto.

Adista è una piccola coop. di giornalisti che dal 1967 vive solo del sostegno di chi la legge e ne apprezza la libertà da ogni potere - ecclesiastico, politico o economico-finanziario - e l'autonomia informativa.
Un contributo, anche solo di un euro, può aiutare a mantenere viva questa originale e pressoché unica finestra di informazione, dialogo, democrazia, partecipazione.
Puoi pagare con paypal o carta di credito, in modo rapido e facilissimo. Basta cliccare qui!

Condividi questo articolo:
  • Chi Siamo

    Adista è un settimanale di informazione indipendente su mondo cattolico e realtà religioso. Ogni settimana pubblica due fascicoli: uno di notizie ed un secondo di documentazione che si alterna ad uno di approfondimento e di riflessione. All'offerta cartacea è affiancato un servizio di informazione quotidiana con il sito Adista.it.

    leggi tutto...

  • Contattaci

  • Seguici

  • Sito conforme a WCAG 2.0 livello A

    Level A conformance,
			     W3C WAI Web Content Accessibility Guidelines 2.0

Sostieni la libertà di stampa, sostieni Adista!

In questo mondo segnato da crisi, guerre e ingiustizie, c’è sempre più bisogno di un’informazione libera, affidabile e indipendente. Soprattutto nel panorama mediatico italiano, per lo più compiacente con i poteri civili ed ecclesiastici, tanto che il nostro Paese è scivolato quest’anno al 46° posto (ultimo in Europa Occidentale) della classifica di Reporter Senza Frontiere sulla libertà di stampa.