
Comunione ai coniugi non cattolici in Germania: vescovi tedeschi critici verso Roma
BERLINO-ADISTA. Alcuni vescovi tedeschi hanno reagito con sorpresa e costernazione alla retromarcia del Vaticano sulla possibilità, in taluni casi, di permettere a protestanti sposati con cattolici di ricevere la comunione (v. Adista Notizie n. 22/18). Dopo la reazione immediata del card. Reinhard Marx, presidente dei vescovi tedeschi, che in un comunicato ha sottolineato che «durante la conversazione del 3 maggio 2018 a Roma, ai vescovi presenti alla riunione era stato detto che avrebbero dovuto trovare, nello spirito della comunione ecclesiale, una regolamentazione “possibilmente unanime". Il Presidente è quindi sorpreso che questa lettera sia arrivata da Roma anche prima che venisse trovata una tale regola unanime», è tornato a commentare la vicenda il vescovo di Magdeburgo e presidente della commissione ecumenica della Conferenza episcopale tedesca, mons. Gerhard Feige. In un editoriale sull’agenzia dei vescovi, katholisch.de, il 6 giugno scorso ha espresso disappunto per la risposta di Roma, criticando «il doppio standard morale» di alcuni vescovi che esprimono dubbi al Vaticano ma poi, nelle loro diocesi, permettono ai protestanti di fare la comunione per ragioni pastorali.
Il 7 giugno, anche il card. Walter Kasper – già vescovo di Rottenburg-Stuttgart dal 1989 al 1999 e presidente emerito del Pontificio consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani - si è fatto sentire con un editoriale sul sito della Conferenza episcopale. Dopo essersi detto «furioso» per il fatto che la lettera vaticana al card. Marx sia stata data alla stampa prima che raggiungesse il suo destinatario, Kasper ha espresso «perplessità» e ha rifiutato la critica secondo cui la proposta partita dalla Germania costituirebbe una “strada eccezionale”. Si è detto poi «tanto più sorpreso»dal momento che in alcune diocesi tedesche la comunione ai coniugi non cattolici è già una prassi diffusa, senza che alcun vescovo trovi da ridire. La mano tesa ai protestanti, ha scritto, non è una normalizzazione generica, ma segno di un approccio che guarda «alla decisione individuale di coscienza e di consulenza pastorale».
* Foto del card. Walter Kasper del CTV tratta da Wikimedia Commons, immagine originale e licenza
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