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L'Ucei dura sulla proposta di censire le comunità Rom italiane

L'Ucei dura sulla proposta di censire le comunità Rom italiane

Tra le prime reazioni alla proposta choc del ministro Salvini di censire le comunità Rom in Italia va segnalata quella di Noemi Di Segni, presidente dell’Unione delle Comunità ebraiche italiane (Ucei). Intervistata dal Sir, la presidente ha spiegato quanto segue: «Sono frasi che abbiamo sentito tante volte, solo che adesso hanno una cassa di risonanza più forte e soprattutto più formalizzata e istituzionalizzata. Il punto non sono le singole dichiarazioni. Il punto è che ormai e, da molto tempo, queste dichiarazioni si sono legittimate e non c’è più alcun tipo di tabù morale». E ancora: «sono molto preoccupata e per vari motivi. Ci troviamo di fronte ad un miscuglio incendiario di varie componenti di odio, non necessariamente rivolto solo alla parte ebraica ma anche ad altre componenti, come ai rom e ai sinti. C’è una radicalizzazione del pensiero e una totale ignoranza rispetto a quello che è successo nel passato. Lo possiamo chiamare fascismo o neo fascismo. Senza entrare in distinguo accademici, penso che moltissimi di quelli che oggi seguono queste idee, non hanno alcuna contezza di quello che esattamente sbandierano e dicono. Ma è comodo usare quei linguaggi e quei simboli perché danno un senso di potere, di forza e di ideologia. Così come il populismo dilagante: è alimentato da masse che aderiscono con estrema facilità a poche frasi, a poche idee e a poche certezze che nascono da bugie continuamente ripetute». L’Ucei ha anche rilasciato una nota ufficiale in cui ha avvicinato le frasi del ministro a «ricordi di leggi e misure razziste di appena 80 anni fa e tristemente sempre più dimenticati».

foto di Bianca Vola, tratta da Flickr, licenza

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