Europee 2019: «Dio ha nel corpo l’occhio del povero».

Carlo Sansonetti 21/05/2019, 10:32

Forse, a partire dalle prossime elezioni europee, noi italiani ci macchieremo tutti, come popolo, dell’infame delitto di genocidio.

Infatti, quando colonne ininterrotte di gente, da tanti anni ormai, si riversano dall’Africa nel mar Mediterraneo, con la speranza di arrivare ad un approdo dove credono di poter trovare condizioni dignitose di vita, e invece, da questa parte del mare, trovano un popolo che li respinge, che ha deciso di mantenere i propri porti chiusi e ferme le proprie navi (che invece li potrebbero salvare da morte certa), e (addirittura!) che persegue penalmente chi li aiuta, quasi fosse un delitto… ebbene quel popolo, il popolo italiano in questo caso, si macchia del delitto di genocidio.

Se voteremo in massa per Salvini e i partiti che appoggiano la linea politica di Salvini vorrà dire che da noi son volati via il senso dell’accoglienza, la compassione, e la solidarietà, anche se ce ne riempiamo la bocca e ci battiamo il petto.

Altro che lenzuola rimosse dai balconi, ci è stato già rimosso il sigillo che ci fa uguali a tutti gli altri esseri umani della Terra!

Eppure, rimane bella per tutti, anche per chi non crede in Dio, l’espressione «a immagine e somiglianza di Dio siamo stati creati». Che c’entra questo con le politiche di respingimento? C’entra, perché, come vuole per tutti noi un detto delle comunità di base del Brasile, Dio stesso «ha nel corpo l’occhio del povero».

Perciò noi, che respingiamo i migranti che gridano verso di noi, dobbiamo sapere per certo che Dio stesso respingerà noi.