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L’inopportuno rilancio delle indulgenze in occasione della pandemia

L’inopportuno rilancio delle indulgenze in occasione della pandemia

Tutti attenti ad altro in questo periodo così particolare della vita della Chiesa, è avvenuto un fatto che ci tornerebbe a colpa non fare presente. Lo esaminiamo nel documento allegato (dopo aver ragionato del coronavirus e della vita della Chiesa, leggi). Si tratta del rilancio delle indulgenze, pratica ecclesiastica relativamente recente nella storia della Chiesa. Ignorata nel primo millennio (e tuttora nella Chiesa ortodossa e tra i cattolici di rito orientale) essa è stata uno dei maggiori fattori della rottura tra Lutero e il papato. Solamente ridimensionata dal Concilio di Trento, praticata poi ampiamente, è stata ignorata dal Concilio Vaticano II poiché oggetto di una forte contestazione teologica ed è stata poi ripresa blandamente da Paolo VI. Ma essa è ormai diventata estranea al sentire diffuso della gran parte del popolo cristiano. La stessa Dichiarazione congiunta sulla dottrina della giustificazione firmata dalla Chiesa cattolica e dalla Chiesa luterana ad Augsburg del 1999 e le celebrazioni a Lund per i 500 anni della Riforma nel 2017 sono andati in direzione contraria alla continuità della pratica delle indulgenze. Ora il card. Piacenza, responsabile della Penitenzieria Apostolica, l’ha rilanciata nei suoi termini tradizionali per proporla per i malati di coronavirus e per chi li assiste. Essa è stata anche parte della preghiera di papa Francesco in piazza S. Pietro il 27 marzo e durante la Messa di Pasqua.

Noi pensiamo che non si debba “usare” un momento difficile come l’attuale per tornare indietro a una teologia e ad una prassi pastorale tanto preconciliare quanto fortemente antiecumenica. Bisogna invece – pensiamo – parlare nuovamente a fondo di peccato e perdono. Il documento di Noi Siamo Chiesa si conclude ponendo alcuni interrogativi su come pensare e vivere la riconciliazione.

Info: tel. 022664753 - cell. 3331309765 - www.noisiamochiesa.org - email: vi.bel@iol.it

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