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Medio Oriente, mons. Pizzaballa: ci sono gruppi che incitano all’odio da entrambe le parti

Medio Oriente, mons. Pizzaballa: ci sono gruppi che incitano all’odio da entrambe le parti

Il rischio che il nuovo conflitto israelo-palestinese degeneri in una guerra civile esiste e, in una prospettiva tanto drammatica, c’è purtroppo chi soffia sul fuoco da entrambe le parti promuovendo un’ideologia fondata sull’odio e sul razzismo. E’ quanto ha detto a Tg2000 il Patriarca Latino di Gerusalemme, mons. Pierbattista Pizzaballa, commentando l’escalation di violenza  tra Israele e palestinesi che sta scuotendo di nuovo il Medio Oriente.

«Il disprezzo – ha detto Pizzaballa - è figlio del razzismo o di un pensiero razzista. Se si dice e si scrive sui muri “morte agli arabi o morte agli ebrei” prima o poi qualcuno lo farà. Ci sono partiti che lo pensano e lo dicono pubblicamente. Ci sono anche movimenti islamici ed arabi che lo dicono pubblicamente. E questo è assolutamente sbagliato». Episodi di violenze, aggressioni e linciaggi di cittadini arabi ed ebrei si sono in effetti verificati in diverse località e cittadine israeliane, il clima di questi giorni è particolarmente drammatico e coinvolge anche la popolazione civile; gruppi di estremisti fondamentalisti ebrei si sono resi protagonisti di gravi violenze, altrove è accaduto che ad aggredire siano stati gli arabi. tuttavia, va ricordato, si sono svolte anche manifestazioni in cui ebrei e palestinesi insieme hanno chiesto all’esercito israeliano di fermare le ostilità. Sul fronte opposto prosegue anche il lancio di razzi da parte delle milizie di Hamas dalla Striscia di  Gaza che semina il terrore fra gli abitanti israeliani; intanto si contano a decine le vittime, in maggioranza palestinesi. Il ministero della sanità di Gaza, citato da fonti locali, ha fatto sapere che i morti nella Striscia sono saliti a 119, di questi 31 sono bambini e 19 donne. I feriti seconda la stessa fonte sono 830.

In quanto all’origine del conflitto, per il patriarca Latino di Gerusalemme si tratta di «una concomitanza di elementi che sono esplosi insieme legati l’uno all’altro ma che hanno anche dinamiche autonome. Da un lato, lo dico cinicamente, la solita guerra tra Israele e Gaza con le conseguenze che sappiamo: non porteranno ad alcuna conclusione ma ci saranno solo più morti e macerie. Dall’altro il fronte interno, quello che suscita più preoccupazione. Non è ancora una guerra civile e spero che non si arrivi a tanto». «C’è bisogno di educazione e formazione – ha sottolineato mons. Pizzaballa – E’ necessario inoltre creare tutte le occasioni di incontro possibile. Può suonare retorico in questo momento ma non c’è altra via».

 

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