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Altre 36 istituzioni religiose aderiscono alla campagna per disinvestire dai combustibili fossili

Altre 36 istituzioni religiose aderiscono alla campagna per disinvestire dai combustibili fossili

Prosegue la campagna del Movimento Cattolico Mondiale per il Clima in favore del disinvestimento finanziario dai combustibili fossili (carbone, petrolio, gas naturale), il cui consumo contribuisce in maniera determinante al cambiamento climatico in corso. Altre 36 istituzioni religiose di 11 paesi hanno infatti annunciato annunciano la loro adesione all’iniziativa, d'altro  canto «le comunità di fede - si afferma in un comunicato - sono state a lungo in prima linea nel movimento mondiale di disinvestimento e hanno contribuito con il maggior numero di impegni. Su un totale globale di oltre 1.300 impegni di disinvestimento registrati fino ad oggi, più di 450 provengono da istituzioni religiose».

Le nuove adesioni arrivano a ridosso di importanti appuntamenti internazionali in cui le tematiche relative all’ambiente e ai rischi derivati dai mutamenti climatici saranno al centro del dibattito pubblico mondiale. Dall'11 al 13 giugno, infatti, si terrà il G7; il vertice, che riunisce Regno Unito, Italia, Canada, Francia, Germania, Giappone, Stati Uniti e Unione Europea, sarà ospitato  in Cornovaglia. La prossima conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, nota anche come COP26, avrà invece luogo a Glasgow, in Scozia, dall'1 al 12 novembre 2021 sotto la presidenza del Regno Unito. Di particolare rilievo in questo contesto, il cambiamento di prospettiva determinato dalla diffusione della pandemia da coronavirus; l'emergenza covid 19 ha infatti messo in luce la necessità di promuovere ingenti investimenti finanziari pubblici per affrontare un nodo di carattere  globale. In generale, del resto, la crisi in atto ha mostrato in modo dirompente l'interdipendenza delle relazioni fra attività umane e l'ambiente ponendo nuove sfide che, per essere affrontate, hanno bisogno di una forte spinta alla cooperazione fra gli Stati e la rinuncia agli egoismi di parte.

«Poiché i governi di tutto il mondo continuano a investire somme significative in pacchetti di ripresa economica – afferma il Movimento Cattolico Mondiale per il Clima - è fondamentale che tali investimenti supportino una ripresa da Covid-19 giusta ed ecologica. Tuttavia, come hanno affermato le Nazioni Unite, solo il 18% della spesa per la ripresa da Covid-19 annunciata dalle 50 maggiori economie mondiali nel 2020 può essere considerato verde. I governi hanno fornito un considerevole sostegno finanziario all'industria dei combustibili fossili nei propri pacchetti di recupero post Covid-19».

Le 36 istituzioni religiose che hanno aderito alla campagna per il disinvestimento dai combustibili fossili, sono anglicane, cattoliche, metodiste, presbiteriane e battiste, tra le tante altre. Il gruppo include la Chiesa del Galles, con più di 700 milioni di sterline (975 milioni di dollari) di asset in gestione, che ha votato per il disinvestimento dai combustibili fossili durante la riunione del consiglio direttivo di aprile. Tra queste anche le diocesi di Bristol e Oxford, le prime della Chiesa d'Inghilterra ad annunciare la loro adesione all’iniziativa, oltre ad altre sette diocesi cattoliche del Regno Unito e dell'Irlanda e diversi ordini religiosi di tutto il mondo.

Il reverendo Ernesto Manuel, vescovo anglicano di Nampula, nel Mozambico settentrionale, ha dichiarato in merito al problema: «Gli investimenti in combustibili fossili aggravano il cambiamento climatico e gli impatti sui più vulnerabili e destabilizzano anche le comunità. Abbiamo visto come sono state sfollate oltre 700.000 persone nel Mozambico settentrionale, molte delle quali sono fuggite per salvarsi la vita, terrorizzate dai ribelli. Decine di persone sono state decapitate, anche bambini di 12 anni. Questa violenza si verifica solo nelle aree in cui è in corso la prospezione del gas (perforazioni per la ricerca del gas, ndr)». «La gente del posto – ha aggiunto il vescovo - non viene consultata e non ne trae alcun beneficio, subisce solo gli impatti dell'aumento dei prezzi, dell'inquinamento e della perdita di terra. Chiediamo alla comunità internazionale di prendere il denaro destinato ai combustibili fossili e investirlo in energie rinnovabili, che sono decentralizzate, avvantaggiano le comunità locali e non contribuiscono al cambiamento climatico».

A sua volta, Tomás Insua, direttore esecutivo del Movimento Cattolico Mondiale per il Clima, ha osservato: «La nostra casa comune non può accettare più energia fossile sporca, quindi l'annuncio di oggi è una grande notizia. È incoraggiante vedere come le istituzioni cattoliche stiano attuando le linee guida del Vaticano sul disinvestimento dai combustibili fossili, in tandem con tante altre istituzioni religiose. Spero che ispiri molti altri a seguire l'esempio, rispondendo in modo deciso al grido della terra e al grido dei poveri».

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