
Riorganizzata la diocesi di Roma. Più poteri ai vescovi, ma anche al papa
ROMA-ADISTA. Nel primo giorno in cui Francesco è l'unico a poter utilizzare utilizzare il titolo di papa - dopo il funerale di Benedetto XVI - Bergoglio emana una Costituzione apostolica (In Ecclesiarum Communione) e un decreto con cui viene riorganizzata la diocesi di Roma, dopo trentacinque anni dall’ultimo intervento che fu di papa Wojtyla nel 1988.
I due provvedimenti da un lato teoricamente accrescono la «collegialità episcopale» dei sette vescovi ausiliari della diocesi di Roma, riducendo notevolmente i poteri del vicario, il card. Angelo De Donatis; dall’altro però accentrano molte funzioni di governo nelle mani dello stesso pontefice, che si prende l’ultima parola praticamente su tutto, compresa la nomina di parroci e viceparroci delle oltre 350 parrocchie (che difficilmente riuscirà a gestire con piena cognizione di causa).
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