
Rete l'Abuso, consegnati tutti i fascicoli in Procura, Arma dei Carabinieri e Polizia
SAVONA-ADISTA. L’Osservatorio della Rete L’Abuso ha depositato il 16/2 un fascicolo, relativo ai casi di pedofilia clericale presentati nel corso del 1° Report dei sopravvissuti agli abusi sessuali del clero italiani, alle Istituzioni competenti: Procura Generale della Repubblica, Comando Generale del Corpo dei Carabinieri, l’Organizzazione centrale e territoriale della Polizia di Stato presso il Ministero dell’Interno – Reparti di Polizia Giudiziaria e il Reparto per i Crimini violenti della Polizia di Stato, presso il Ministero dell’Interno.
Il report della Rete L’Abuso, elaborato sulla base delle denunce dei sopravvissuti e riguardante esclusivamente i preti, rende conto di 88 sacerdoti non noti segnalati dalle vittime che, per improcedibilità spesso legata alla prescrizione non sono conosciuti alle autorità civili; 166 accusati, attualmente denunciati, indagati, in attesa di giudizio o in attesa di sentenza definitiva in Italia, compresi coloro che si sono salvati grazie alla prescrizione; 164 condannati in via definitiva, per un totale di 418. Sono tutti i dati raccolti dall’associazione in 13 anni di lavoro e monitoraggio, che ovviamente non restituiscono ancora la portata reale del fenomeno. L’Italia, infatti, è il Paese dell’Unione Europea con la più alta densità di sacerdoti, «tra i diocesani e i religiosi pari a 50.148, seguito dalla Francia, seconda per il numero 21.930, meno della metà di quelli italiani», si legge sul sito della Rete. E i dati emersi dal Rapporto della Commissione Ciase nel 2021 parlano chiaro: 220mila circa le vittime di soli preti. I dati più recenti sono quelli relativi alla commissione indipendente portoghese, che parla di quasi 5.000 vittime.
Afferma il fondatore e presidente della Rete L’Abuso Francesco Zanardi: «L’informativa, come già annunciato, ha lo scopo, in assenza di un dato istituzionale e della volontà politica, di fornire le notizie di reato omesse dalla Chiesa e dagli sportelli diocesani e di stimolare l’intervento della Giustizia per fare luce sul quel “demonio di un ambiente malsano e omertoso” come spesso lo stesso papa Francesco dichiara, sulle migliaia di casi che anche nel nostro Paese rendono e hanno reso vittime innocenti fanciulli».
L’iniziativa promossa in Italia dalla Rete L’Abuso, informa Zanardi, «è in linea con il progetto europeo promosso da Justice Initiative e in vista del sinodo del prossimo ottobre, con l’iniziativa promossa da ECA Global, che vedrà nuovamente in Vaticano i sopravvissuti provenienti da tutto il mondo».
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