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Il patriarca Kirill fa gli auguri a papa Francesco e gli chiede una mano

Il patriarca Kirill fa gli auguri a papa Francesco e gli chiede una mano

Per quanto possa sembrare incongruente, data la diversa posizione della Santa Sede e del Patriarcato di Mosca sull’invasione dell’Ucraina da parte della Russia e gli attriti che ne sono conseguiti, il patriarca Kirill per due volte in questi ultimissimi giorni si è rivolto a papa Francesco.

Oggi gli ha inviato gli auguri per i 10 anni di pontificato, rilevando che «nei tempi difficili che stiamo vivendo, il dialogo tra i leader religiosi può portare buoni risultati».

Due giorni fa, ha fatto anche appello a Francesco, insieme al segretario generale dell'Onu Antonio Guterres, all'arcivescovo di Canterbury Justin Welby, al capo della Chiesa copta egiziana papa Tawadros, e il capo delle Nazioni Unite per i diritti umani Volker Turke e alla comunità internazionale per impedire l'espulsione dei religiosi della Chiesa ortodossa ucraina rimasti fedeli a Mosca dal conteso Monastero delle Grotte di Kiev, parte della Kyiv-Pechersk Lavra, che ha dato il nome al quartiere della città in cui si trova. La Lavra ha sempre fatto parte della Chiesa ortodossa ucraina (UOC) legata al patriarcato russo, anche dopo la scissione nel 2018 della “Chiesa ortodossa dell’Ucraina” (OCU) divenuta autocefala. Considerato il quartier generale della Chiesa ortodossa fedele al Patriarcato di Mosca, alla fine del 2022 il monastero è passato sotto la giurisdizione del governo ucraino e affidato alla Chiesa ortodossa autocefala ucraina come le altre proprietà della UOC. Il 10 marzo, il Ministero della Cultura ucraino ha dato all'UOC tempo fino al 29 marzo per lasciare il complesso del monastero di Kyiv-Pechersk Lavra.

«È deplorevole - ha affermato Kirill secondo la Tass che cita il sito del patriarcato di Mosca - che, mentre la leadership ucraina dichiara il proprio impegno nei confronti delle norme democratiche, della via europea allo sviluppo, del rispetto dei diritti umani e delle libertà, questi stessi diritti e libertà vengano violati oggi nel modo più oltraggioso».

«Questa settimana - ha detto dal canto il presidente ucraino Zelenskiy nel suo discorso video notturno ieri, ma senza citare il provvedimento di presa di possesso del monastro della Lavra - è stato compiuto un ulteriore passo verso il rafforzamento della nostra indipendenza spirituale». «Continueremo in questa direzione», ha aggiunto. «Non permetteremo allo Stato terrorista alcuna opportunità di manipolare la vita spirituale del nostro popolo, di distruggere i santuari ucraini - le nostre Lavras - o di rubarne valori».

*Le cupole del Monastero delle Grotte. Foto tratta da goodfreephotos.com, immagine originale e licenza

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