
Prosegue la «missione di pace» della Santa sede per la guerra in Ucraina. In campo c'è il card. Zuppi
CITTÀ DEL VATICANO-ADISTA. Va avanti, nonostante le chiusure di Kiev e Mosca, la «missione di pace» della Santa sede di cui si parla da fine aprile, quando papa Francesco è tornato da Budapest.
Tempi e modalità sono ancora «allo studio», ma il direttore della sala stampa vaticana, Matteo Bruni, pochi minuti fa ha confermato che Bergoglio ha affidato al card. Matteo Zuppi «l’incarico di condurre una missione, in accordo con la Segreteria di Stato, che contribuisca ad allentare le tensioni nel conflitto in Ucraina, nella speranza che questo possa avviare percorsi di pace». E non è da escludere che, data la storia del presidente della Cei, vi possa essere anche la partecipazione della Comunità di Sant’Egidio, in passato protagonista di mediazioni in conflitti in Africa e America latina.
Ha smentito invece qualsiasi coinvolgimento l’altro possibile inviato del papa, mons. Claudio Gugerotti, già nunzio apostolico in Ucraina, attualmente prefetto del dicastero vaticano per le Chiese orientali, il cui nome era circolato nei giorni scorsi. «Hanno ormai raggiunto ampia diffusione internazionale notizie circa una missione di pace affidata al prefetto del Dicastero per le Chiese Orientali, l’arcivescovo Claudio Gugerotti. Si comunica che al prefetto nulla consta di quanto affermato a suo riguardo», si legge nella nota diffusa dallo stesso dicastero.
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