Nessun articolo nel carrello

"Corridoi umanitari": quel sistema virtuoso che le istituzioni italiane ed europee ignorano

Sono 48 (tra cui 18 minori) i siriani provenienti dai camoi profughi in Libano e arrivati ieri mattina a Fiumicino con un volo predisposto da nell’ambito dei “corridoi umanitari”, progetto promosso nel 2016 dalla Comunità di Sant’Egidio con la Federazione delle Chiese evangeliche in Italia e con la Tavola Valdese, in accordo con i Ministeri dell’Interno e degli Esteri italiani. Altri 48 (tra cui 21 minori) arriveranno domani, sempre con un volo di linea a Fiumicino. Dall’inizio del progetto sono giunti complessivamente in Italia, con ingressi legali e sicuri, oltre 2650 persone.

I 96 siriani entrati in Italia, spiega la Comunità di Sant’Egidio sul sui sito, saranno suddivisi in 11 Regioni italiane (Lazio, Campania, Emilia-Romagna, Liguria, Molise, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Veneto), per ricongiungersi con i parenti precedentemente arrivati in Italia o inviati in case offerte da famiglie italiane, gruppi e associazioni. Sempre grazie alle associazioni, i nuovi arrivati potranno imparare l’italiano, avviare percorsi di integrazione, ottenere l’asilo, formarsi e cercare un lavoro.

Marco Impagliazzo (presidente della Comunità di Sant'Egidio) ha sottolineato che «mentre milioni di persone che fuggono da guerre, fame, discriminazione e cambiamenti climatici per cercare un futuro, rischiano di cadere vittime di commerci illegali e trafficanti di esseri umani, l’Italia mostra il suo volto accogliente». I corridoi umanitari dimostrano che salvare vite, fare accoglienza e integrazione, gestire flussi migratori in modo efficace e non lesivo dei diritti di chi emigra e di chi accoglie è possibile. «Una best practice – conclude Impagliazzo – riconosciuta a livello internazionale che può divenire un modello per tutta l’Unione Europea: se moltiplicati alla giusta dimensione, i corridoi umanitari possono contribuire ad affrontare, con la dovuta umanità, il fenomeno epocale delle migrazioni».

Sulla stessa linea Alessandra Trotta (moderatora della Tavola Valdese) e Daniele Garrone (presidente della Fcei): «Questa esperienza ecumenica dovrebbe diventare un elemento strutturale delle politiche europee e coinvolgere tutti gli Stati membri». «l'UE deve garantire possibilità di ingresso rispettose dei diritti e della dignità di tutte e tutti, oltre che investire su un sistema di accoglienza che possa includere le persone arrivate».

Adista rende disponibile per tutti i suoi lettori l'articolo del sito che hai appena letto.

Adista è una piccola coop. di giornalisti che dal 1967 vive solo del sostegno di chi la legge e ne apprezza la libertà da ogni potere - ecclesiastico, politico o economico-finanziario - e l'autonomia informativa.
Un contributo, anche solo di un euro, può aiutare a mantenere viva questa originale e pressoché unica finestra di informazione, dialogo, democrazia, partecipazione.
Puoi pagare con paypal o carta di credito, in modo rapido e facilissimo. Basta cliccare qui!

Condividi questo articolo:
  • Chi Siamo

    Adista è un settimanale di informazione indipendente su mondo cattolico e realtà religioso. Ogni settimana pubblica due fascicoli: uno di notizie ed un secondo di documentazione che si alterna ad uno di approfondimento e di riflessione. All'offerta cartacea è affiancato un servizio di informazione quotidiana con il sito Adista.it.

    leggi tutto...

  • Contattaci

  • Seguici

  • Sito conforme a WCAG 2.0 livello A

    Level A conformance,
			     W3C WAI Web Content Accessibility Guidelines 2.0

Sostieni la libertà di stampa, sostieni Adista!

In questo mondo segnato da crisi, guerre e ingiustizie, c’è sempre più bisogno di un’informazione libera, affidabile e indipendente. Soprattutto nel panorama mediatico italiano, per lo più compiacente con i poteri civili ed ecclesiastici, tanto che il nostro Paese è scivolato quest’anno al 46° posto (ultimo in Europa Occidentale) della classifica di Reporter Senza Frontiere sulla libertà di stampa.