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"Lula, non firmare la 'Legge del Veleno'". Milioni di brasiliano contro l'uso dei pesticidi in agricoltura

In Brasile, i movimenti e le organizzazioni popolari urbane e rurali, oltre ai parlamentari e agli enti del terzo settore, hanno espresso disappunto e preoccupazione per l'approvazione del disegno di legge (PL) 1459/2022, noto come “PL del Veleno”, avvenuta questo martedì il 28 novembre al Senato.

Il progetto, che rende più flessibile l'uso dei pesticidi, è ora sul tavolo del presidente Luiz Inácio Lula da Silva (PT) per la firma. Quanti criticano il "Pl del Veleno" per i rischi che comporta per la salute pubblica, compreso il rilascio di pesticidi cancerogeni, chiedono a Lula di porre il veto alla proposta.

Scrive Murilo Pajolla su Brasil de Fato (28-11-2023) che, come afferma la “Campagna permanente contro i pesticidi e per la vita”, il Brasile ha perso l’opportunità di puntare a un futuro di agricoltura sostenibile e ha optato, invece, per revocare una legge che lascia scappatoie anche per la registrazione dei pesticidi cancerogeni.

«Ancora una volta, il partito ruralista mostra il suo carattere arcaico approvando una legge in difesa dei propri interessi, che non hanno nulla a che vedere con la volontà della società e le esigenze di un mondo in pieno collasso ambientale», ha dichiarato la Campagna.

Il “PL del Veleno” è stato respinto da quasi 2 milioni di brasiliani e più di 300 organizzazioni ed enti pubblici, che hanno firmato una petizione contro la proposta nel 2018. Secondo Agência Pública (agenzia di giornalismo investigativa e indipendente brasiliana fondata nel 2011), 14mila persone sono state avvelenate dai pesticidi durante il governo Bolsonaro, che sosteneva il “PL del Veleno”.

Alexsandra Rodrigues, leader nazionale del Movimento dei lavoratori rurali senza terra (MST), ha affermato che l'approvazione «rappresenta un grosso passo indietro, non solo per la classe operaia, che produce il cibo, ma anche per l'intera popolazione, che purtroppo si troverà oggi a consumare più cibi con più veleno».

Bárbara Loureiro (MST), ha sottolineato che «non esiste una possibile coesistenza con i pesticidi nei nostri territori, soprattutto perché gli effetti dei pesticidi utilizzati non si limitano solo al luogo in cui vengono applicati, ma colpiscono anche le comunità rurali, le città vicine, i torrenti, i fiumi, l'acqua e il cibo che raggiungono la popolazione».

La portavoce di Greenpeace Brasile, Mariana Campos, ha criticato l'approvazione del progetto, soprattutto nel contesto della COP28 a Dubai. «Nella settimana in cui inizia a Dubai la 28esima Conferenza sul clima (si apre oggi, ndr), è un peccato che il Brasile approvi la PL 1.459/22, che aggiungerà ancora più pesticidi al cibo della popolazione brasiliana e contaminerà l'ambiente, dando priorità a un modello di produzione alimentare tossico e insostenibile».

Anche parlamentari del campo democratico-popolare e legati alle questioni ambientali, come il pastore Henrique Vieira, Carlos Minc e Chico Alencar, hanno rafforzato la richiesta al presidente Lula ( PT ) di porre il veto al “PL del veleno”.

*Foto di Grigio CGP tratta da Commons Wikimedia, immagine originale e licenza

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