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Papa Francesco sostiene e incoraggia Mediterranea Saving Humans

Papa Francesco sostiene e incoraggia Mediterranea Saving Humans

CITTÀ DEL VATICANO-ADISTA. «Saluto il gruppo di Mediterranea Saving Humans che è qui presente e che va in mare a salvare i poveretti che fuggono dalla schiavitù dell’Africa. Fanno un bel lavoro questi, salvano tanta gente». Lo ha detto questa mattina papa Francesco, al termine dell’udienza generale in Vaticano, dove era presente anche una delegazione dell'ong Mediterranea, fra cui Luca Casarini e don Mattia Ferrari. Poche parole che costituiscono in un certo senso una risposta all’inchiesta di Panorama e alla campagna stampa della Verità e del Giornale che nelle scorse settimane hanno pubblicato numerosi articoli contro l'ong e contro alcuni vescovi che hanno sostenuto economicamente Mediterranea (v. Adista Notizie n. 43/23)

«Il saluto e il riconoscimento di papa Francesco ci riempie di gioia e ci dà forza - commentano da Mediterranesa -. Lui è sempre stato al nostro fianco, ma soprattutto non dimentica mai i fratelli e le sorelle che sono rinchiusi nei lager libici, che vengono fatti affogare nel Mediterraneo quando potrebbero essere soccorsi, che vengono deportati nel deserto per obbedire agli ordini europei di respingerli. Siamo stati dal santo padre con i ragazzi e le ragazze del Centro Diurno di salute mentale del distretto 29 della Asl di Napoli, insieme agli operatori della cooperativa "Era" che ne coordina le attività. Loro hanno donato a Francesco uno dei presepi, fatti con le loro mani, che servono a raccogliere fondi per Mediterranea. E con noi era presente anche una delegazione della comunità di Spin Time, un luogo di Roma dove la povertà è diventata occasione di autorganizzazione, di riscatto collettivo, di non rassegnazione. Sono questi fratelli e sorelle, i più piccoli e quelli più ai margini, quelli che ci danno la forza per continuare, nonostante tutto. Francesco lo sa».

«Ringraziamo tanto papa Francesco - dichiara Laura Marmorale, presidente di Mediterranea Saving Humans e presente all'incontro - e gli promettiamo che torneremo in mare al più presto, lì dove dobbiamo stare». «Il papa ci ha dimostrato grande affetto e sostegno. Ci ha detto: coraggio tornate in mare a salvare vite», aggiunge Casarini. «Papa Francesco pensa alle cose concrete, il Mediterraneo è sempre più un cimitero senza croci. Sono oltre 2.500 i morti accertati da inizio anno, ma nella realtà sono molto di più. L’ultimo naufragio nei giorni scorsi poteva essere evitato. Dal rapporto Onu di oggi arriva la conferma che la Libia non è un porto sicuro, i migranti vengono torturati. I trafficanti vanno cercati in quei governi che noi purtroppo finanziamo».

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