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Chiese valdesi e metodiste campane accanto ai lavoratori delle coop sociali Gesco: a rischio posti di lavoro e servizi sociali

Chiese valdesi e metodiste campane accanto ai lavoratori delle coop sociali Gesco: a rischio posti di lavoro e servizi sociali

NAPOLI-ADISTA. Appello delle Chiese evangeliche valdesi, metodiste e libere della Campania in solidarietà con lavoratori e lavoratrici del consorzio di copperative sociali la Gesco. A rischio centinaia di posti di lavoro. Il testo è firmato dal Sovrintendente del Circuito, pastore Pawel Andrzej Gajewski.

«Le Chiese evangeliche valdesi, metodiste e libere della Campania (il XIII Circuito) - si legge nella nota - apprendono con viva preoccupazione che la Gesco, il più grande consorzio delle cooperative sociali in Campania, rischia di chiudere: trecento lavoratori a casa oggi, domani potrebbero diventare 1.500. Questa drammatica situazione si è determinata a causa della decisione dell'Asl Napoli 1 di rescindere anticipatamente il contratto che la legava al consorzio fino alla fine del 2025. Gli operatori sociali della Gesco, da lunghi anni, sono impegnati infatti nell’assistenza, anche a domicilio, per malati di Alzheimer, i sofferenti psichici, gli anziani, le persone con disabilità, i ragazzi dei quartieri difficili e le persone con dipendenze.

La ASL, se avesse rispettato la fine naturale del contratto, avrebbe mantenuto ancora, almeno per 15 mesi, il posto di lavoro ai lavoratori delle cooperative e permesso nel contempo alla Gesco di riprogrammare le attività sulla base di nuove esigenze, oltreché garantire una adeguata continuità assistenziale per gli assistiti, mentre in questo modo si rischia di aggravare ulteriormente l’emergenza occupazionale a Napoli e di pregiudicare la qualità dell’assistenza sociosanitaria.

Per questi motivi, le Chiese evangeliche valdesi, metodiste e libere del XIII Circuito della Campania, sentono di dover esprimere tutta la loro solidarietà e vicinanza agli operatori Gesco e alle loro famiglie, che sono impegnati in questa battaglia di difesa del posto di lavoro, ma allo stesso tempo anche di salvaguardia di un welfare pubblico e solidale, attuato da oltre 30 anni, in collaborazione con le cooperative sociali del Terzo Settore, qui in Campania come in tutta Italia. Auspicano infine che si possa arrivare quanto prima, con le dovute mediazioni della Asl, della Regione, del Prefetto e delle parti sociali, ad una soluzione ottimale e adeguata della vertenza, con la speranza di far rientrare i licenziamenti previsti dei 300 operatori, nonché di individuare nuove soluzioni per il loro ricollocamento in altri servizi socioassistenziali, sempre più necessari sul territorio».

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