
Disarmo nucleare: "Italia ripensaci" a New York per la terza Conferenza TPNW. Appello al governo
Alla terza Conferenza degli Stati parti del Trattato sulla proibizione della armi nucleari (TPNW), che si tiene in questi giorni presso la sede ONU di New York (3-7 marzo), partecipa attivamente la campagna “Italia ripensaci” della campagna Senzatomica e della Rete italiana Pace e Disarmo (realtà partner, tra l’altro, della Campagna ICAN, Nobel per la Pace 2017).
Qui, qui e qui articoli Adista sulla prima Conferenza di Vienna (21-23 giugno 2022).
Qui, qui e qui articoli Adista sulla seconda Conferenza di New York (27 novembre-1 dicembre 2023)
«Il rischio che le armi nucleari vengano utilizzate di nuovo, sia in un conflitto sia per errore, è alto come non mai», avverte il comunicato stampa della campagna “Italia ripensaci”, diramato per l’apertura dei lavori a New York. Nel frattempo il mondo sembra diviso tra la metà degli Stati del mondo che hanno firmato o ratificato il TPNW e i nove Paesi detentori di armi nucleari, i quali stanno invece «spendendo miliardi per modernizzare e, in alcuni casi, espandere i propri arsenali, continuando a mantenere quella inaccettabile minaccia d’uso che è intrinseca alla deterrenza nucleare».
La terza Conferenza arriva in un momento di forte tensione internazionale, ma anche nell’80° anniversario dal doppio bombardamento di Hiroshima e Nagasaki, che provocò la morte di oltre 200mila persone, tra cui circa 38mila bambini. «I Paesi che ancora non hanno aderito al TPNW dovrebbero ascoltare l'appello dei sopravvissuti alle atomiche riuniti nell’organizzazione Nihon Hidankyo (Premio Nobel per la Pace 2024) – sottolinea la nota – decidendo di sottoscrivere e sostenere il Trattato, affinché gli hibakusha possano vedere completata e riconosciuta la loro lotta di una vita intera per il disarmo nucleare».
Una seria riflessione dovrebbe farla anche il nostro Paese: l’Italia infatti – sebbene rientri tra quei Paesi che hanno scelto di non firmare il Trattato – «potrebbe intervenire, come Stato osservatore e in maniera analoga ad altri Paesi Europei o della NATO, al dibattito che si terrà a New York, per portare un contributo concreto all’obiettivo dichiarato di un disarmo nucleare completo». Una terza possibilità, questa, che si apre dopo le “buche” alla prima e alla seconda Conferenza degli Stati Parti del TPNW, nonostante la pressione della società civile e di molti parlamentari: «Ci aspettiamo ancora – scrivono RiPD e Senzatomica – una possibile decisione di responsabilità e coraggio a partire da questo lunedì».
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