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Novanta anni fa i Patti lateranensi. Noi Siamo Chiesa: «Necessarie profonde riforme nei rapporti Stato-Chiesa»

Novanta anni fa i Patti lateranensi. Noi Siamo Chiesa: «Necessarie profonde riforme nei rapporti Stato-Chiesa»

ROMA-ADISTA. «Sono necessarie profonde riforme nell’attuale sistema dei rapporti Stato-Chiesa». Le propone il movimento Noi Siamo Chiesa, in occasione del novantesimo anniversario della firma dei Patti lateranensi fra il cardinale segretario di Stato Pietro Gasparri per conto della Santa Sede e il capo del governo Stato Benito Mussolini per conto del Regno d'Italia 11 febbraio 1929 11 febbraio 2019), in un ampio documento (http://www.noisiamochiesa.org/wordpress/wp-content/uploads/2019/02/90mo-dei-Patti-Lateranensi.-Documento-di-Noi-Siamo-Chiesa.pdf)

Il testo di Noi Siamo Chiesa ricorda anzitutto l’esistenza nella Chiesa, da sempre, di un’opinione che ha contraddetto la linea gestita dal Vaticano e dalle autorità ecclesiastiche. Essa si rifà a Rosmini e a quanti non condivisero la resistenza ad abbandonare il potere temporale dei Papi e che successivamente furono critici nei confronti dei Patti Lateranensi per il consenso che essi portarono al fascismo. Il Concilio ipotizzò l’abbandono dei privilegi concordatari, ma non fu questa la linea seguita con il nuovo Concordato del 1984 che modernizzò il sistema senza cambiarlo. Nei suoi confronti fu vivace la reazione dei cattolici anticoncordatari.

Il documento analizza poi la situazione sociale ed ecclesiale, molto cambiata, che esige una revisione degli attuali rapporti Stato-Chiesa. Le proposte finali sono destinate a suscitare riflessioni di lungo periodo. Esse propongono l’insegnamento obbligatorio a gestione pubblica della storia delle religioni nelle scuole al posto dell’attuale insegnamento confessionale, l'apertura di facoltà teologiche nelle università pubbliche, l’eliminazione in dieci anni del sistema dell’ottopermille, una nuova legge sulla libertà religiosa, risorse alla Chiesa finalizzate solo a progetti per interessi collettivi, conoscenza e tassazione regolare dei beni della Chiesa, intervento concordato bilaterale sulla gestione delle risorse  finanziarie della S. Sede, collaborazione reciproca nel contrasto alla pedofilia del clero.

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