"Apprezziamo il governo del Pakistan che invita l'India al dialogo". Speranze di pace dall'episcopato pakistano
LAHORE-ADISTA. Il rumore dei tamburi di guerra che risuonano in questi giorni fra India e Pakistan si è in parte smorzato per volontà del governo pakistano. Il primo ministro Imran Khan ha dichiarato di «essere pronti a trattare con l'India». «Atteggiamento moderato e ragionevole» e «apprezzato», è il commento dell'appello diffuso oggi dalla Commissione nazionale “Giustizia e pace” (Ncjp) della Conferenza episcopale del Pakistan, diffuso dall'Agenzia Fides, che chiede «ai governi sia dell'India che del Pakistan di riprendere i colloqui di pace e di risolvere tutte le questioni attraverso il dialogo». La dichiarazione congiunta è firmata dall'arcivescovo Joseph Arshad, presidente della Commissione, da p. Emmanuel Yousaf, Direttore nazionale e da Cecil Shane Chaudhry, direttore esecutivo della Ncjp.
Nel testo l'arcivescovo Joseph Arshad, presidente della Conferenza episcopale del Pakistan, dichiara che «il rifiuto di coinvolgersi in una guerra ha ottenuto supporto e apprezzamento internazionali. Il primo ministro Imran Khan e il general-maggiore Asif Ghafoor hanno ripetutamente suggerito alla leadership indiana di risolvere tutte le dispute attraverso il dialogo. Ci aspettiamo che la comunità internazionale svolga il proprio ruolo per affrontare la situazione che sta causando la perdita di vite umane e per evitare un rovinoso conflitto in questa regione».
«Senza arrenderci di fronte alle difficoltà - prosegue l'Arcivescovo - dobbiamo tutti cercare e seguire ogni possibile modo di evitare la guerra, che crea sempre in dolore e gravi conseguenze per tutti. Preghiamo perché Dio Onnipotente possa concedere saggezza alla leadership di entrambi i paesi, per risolvere la crisi in corso, in modo che possano prevalere la pace e la prosperità, portando a un futuro migliore per le persone nella regione e nel mondo».
Nel testo dell'appello anche l'apprezzamento di p. Emmanuel Yousaf che afferma: «la Chiesa e tutta la comunità cristiana sostengono le nostre forze armate e la leadership politica. Il Pakistan ha agito come uno Stato responsabile. Vogliamo la pace e non vogliamo portare questa regione in una guerra. Suggeriamo alla leadership indiana di rivedere il suo atteggiamento e non destabilizzare l'intera regione alla ricerca di interessi politici».
*Foto tratta da Wikimedia Commons immagine originale e licenza
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