
Simbolo di speranza e di unità
Tratto da: Adista Documenti n° 16 del 26/04/2025
Qui l'introduzione a questo testo.
La costruzione della futura nuova moschea a Torino rappresenta un passo significativo verso l'inclusione e il dialogo interculturale nella città. Questo progetto non solo offre uno spazio di culto per la comunità musulmana, ma si configura anche come un simbolo di apertura e rispetto reciproco tra diverse fedi e culture.
Uno degli aspetti più apprezzati della nuova moschea è la sua architettura moderna e accogliente, che si integra armoniosamente nel contesto urbano. La struttura è stata progettata per essere non solo un luogo di preghiera, ma anche un centro di aggregazione sociale e culturale. Questo approccio multidimensionale permette di promuovere attività educative, eventi culturali e iniziative di dialogo interreligioso, contribuendo così a rafforzare i legami tra le diverse comunità presenti in città.
Inoltre, la moschea rappresenta un importante passo verso il riconoscimento dei diritti della comunità musulmana, che da tempo chiedeva uno spazio adeguato per le proprie pratiche religiose.
Noi vediamo in essa un'opportunità per favorire la coesione sociale e il rispetto delle diversità: la moschea diventa quindi un luogo dove si possono condividere valori di pace, tolleranza e solidarietà, elementi fondamentali per una società pluralista.
Il plauso per la nuova moschea si estende anche a livello istituzionale, con il supporto di diverse autorità locali, Comune di Torino in primis, per aver riconosciuto l'importanza di questo progetto per il benessere della comunità cittadina.
La collaborazione tra le istituzioni e la comunità musulmana ha dimostrato che è possibile lavorare insieme per costruire un futuro migliore, basato sul rispetto e sulla comprensione reciproca.
Riteniamo che tale progetto sia anche un segno di attenzione al riutilizzo/risurrezione di una struttura come quella scelta considerata morta.
Ed è anche un importante segno di attenzione allo studio (profetico) della storia e al valore (profetico) degli archivi e dell'archeologia.
Siamo consapevoli che, per questa nuova costruzione in città, ci possono essere persone che, per paura, si possono trovare a disagio. A volte la propaganda negativa instilla persino il dubbio che i musulmani siano terroristi o quanto meno pericolosi.
A costoro vogliamo dire che non c'è da nulla da temere da fedi e culture diverse dalle nostre; questa nuova struttura può invece aiutarci a comprendere è saggio adattarsi con serenità alle circostanze piuttosto che averne paura.
In conclusione, la nuova moschea a Torino non è solo un luogo di culto, ma un simbolo di speranza e di unità.
La sua costruzione è un segnale positivo che invita a riflettere sull'importanza del dialogo interculturale e sulla necessità di costruire una società in cui ogni individuo, indipendentemente dalla propria fede o origine, possa sentirsi accolto e rispettato.
Secondo noi con questo progetto Torino si conferma come una città aperta e inclusiva, pronta ad abbracciare le sfide del futuro con una mentalità aperta e collaborativa.
Hanno firmato questo documento:
redazione Tempi di Fraternità (Torino)
Raniero La Valle (Roma)
Aldo Antonelli (Antrosano – L’Aquila)
Massimo Biancalani (Vicofaro)
Giuseppe Paschetto (Biella)
Luigi Berzano (Osservatorio Pluralismo Religioso - Torino)
Gianluca Carmosino (redazione di Comune-info - Roma)
Redazione de Il Foglio (Torino)
Vito Mancuso (Bologna)
Giancarla Codrignani (Bologna)
Lidia Maggi (Varese)
Brunetto Salvarani (Modena)
Comunità cristiana di via Germanasca (Torino)
Comunità di base (Torino)
Associazione Viandanti (Parma)
Adista
*Foto presa da Unsplash, immagine originale e licenza
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